
Non è amore

“Non l’ha fatto di proposito”
“Non se n’è reso conto”
“Sto esagerando”
Queste erano le frasi che mi dicevo ogni giorno, che mi ripetevo continuamente quando il mio “no” non veniva accettato, quando il mio “mi fai male” era ignorato, quando la mia bocca veniva tappata, silenziata.
A volte mi dicevo che sarebbe stato più semplice aspettare in silenzio, che sarebbe finito più in fretta, che dimenarmi avrebbe solo reso tutto più doloroso, fisicamente ed emotivamente.
La mia prima volta non è stata rose e fiori come avevo immaginato.
Non ci conoscevamo da molto, poco più di una settimana, saremmo dovuti uscire a prendere un caffè, per conoscerci meglio, ma lui aveva altri piani. Mi fece entrare in macchina e ci fermammo al supermercato, voleva del vino. Arrivammo a casa sua e lui iniziò a baciarmi, a toccarmi. Ero pietrificata, mi fece bere del vino “rilassati” ma io non ci riuscivo, non potevo rilassarmi.
Non feci resistenza, non dissi una parola. Era come se mi avessero tolto la voce.
Quel giorno mi ha segnato, il sesso era un obbligo, era un qualcosa che dovevo fare per mantenere il mio rapporto con quel ragazzo.
Mi sentivo in colpa se non avevo voglia, se mi dovevo fermare per il dolore perché stavo sanguinando. Pensavo fosse questa la normalità.
Ad oggi non so se quello che mi è successo era uno stupro, coercizione sessuale o altro; la terminologia ancora mi confonde, quello che so è che purtroppo quello che mi è successo è comune, conosco molte, troppe amiche che hanno passato quello che ho passato io.
A tutte le donne che si riconoscono nella mia storia per favore sappiate che non è normale, questo non è amore.
Anonima, 18 anni
Parla bene! è il frutto di una serie di incontri tenuti per un progetto di alternanza scuola lavoro in un liceo di Napoli. Si è parlato di diritti, cittadinanza e libertà. Vari tutor e ospiti hanno accompagnato il percorso di una classe molto bella e motivata che ha prodotto degli elaborati sui temi trattati. Compariranno articoli firmati e altri in anonimato, per rispettare le sensibilità individuali. Sono comunque tutti componimenti di ragazze e ragazzi di 17 e 18 anni. Parla bene! vuole dare voce alla Generazione Z che ha già le sue idee ben precise in merito alle cose e ha tanto da insegnare a chi si prende il tempo per ascoltarla.