
La violenza psicologica

C’è ma non si vede, agisce sotterraneamente e crea ferite invisibili, ma ugualmente gravi.
La violenza psicologica è tra gli strumenti più subdoli e pericolosi adoperati per ottenere il controllo dell’altra persona.
Parlerò di quella esercitata dagli uomini sulle donne, sebbene è evidente che in molti casi accada anche il contrario. Ma alla luce di questo 2021 che già conta 14 donne vittime di uomini, è necessario dare spazio alla premessa di tutte le violenze fisiche.
Quanto spesso ci è capitato di sentire frasi, o di pronunciarle noi stesse, del tipo: ‘ma non se rende conto? È stupida? Va bene, se non vuole capire saranno sue scelte’.
Ebbene no, non se ne rende conto, ma non perché è stupida, è semplicemente violata.
La sua mente non si riconosce più, i suoi comportamenti non la rispecchiano e il suo essere viene lentamente plasmato e trasformato come creta.
La violenza psicologica è sottovalutata, associata ad una personalità debole o a un carattere troppo fragile. Sembra una cosa lontana, che non potrebbe mai capitarci perché noi siamo forti.
Eppure è un fenomeno di cui può rimanere vittima chiunque, senza nemmeno accorgersene. Ed è questa la cosa che spaventa di più: l’inconsapevolezza di una donna che viene costretta a credere che l’amore sia così, e non possa essere altro.
Purtroppo credo che ogni donna durante la sua vita incontrerà almeno un caso del genere, che possa essere da adolescente come da adulta.
Nel mio caso una cosa mi ha aiutato. Essere consapevole del valore che ho e di quello che merito.
Perciò donne, costruite le fondamenta del vostro essere in maniera così salda che nessuno, anche se penetra a fondo, riesca a scardinarle.
Siate consapevoli che l’amore non si misura con la sofferenza, e che è qualcosa che nutre il vostro animo piuttosto che distruggerlo.
Amatevi senza condizioni e da un’altra persona pretendete lo stesso tipo di amore.
Guardate dentro voi stesse e abbiate il coraggio di lasciare andare chi parla di rispetto confondendolo con possessione, ossessione e morbosità.
Non si può comprendere quanto sia facile cadere vittima di certi comportamenti fin quando non ci si trovi faccia a faccia con l’abisso.
Il passo è breve, e se si cade, nemmeno la nostra vita sarà più in nostro potere. Per questo bisogna parlarne, descriverne le dinamiche, che sebbene cambino di caso in caso, sono sempre riconducibili alle medesime frasi, imposizioni, repressioni.
È importante che ognuna di noi raggiunga un’indipendenza tale che nessuno possa essere indispensabile alla nostra felicità.
Per questo, donne, non celate la forza che è dentro di voi, non soccombete di fronte a chi credete di amare. La priorità siete voi e la vostra tranquillità. Se non l’avvertite, non state vivendo ciò che meritate, ma siete solo controllate dietro la scusa di un amore che sfugge alla razionalità.
Ed è vero che l’amore è una forza irrazionale, ma attenzione, irrazionale non è sinonimo di violenza, né una giustificazione per un comportamento che ha come unico scopo l’annullamento dell’altro.
Camilla Conte, 18 anni
Parla bene! è il frutto di una serie di incontri tenuti per un progetto di alternanza scuola lavoro in un liceo di Napoli. Si è parlato di diritti, cittadinanza e libertà. Vari tutor e ospiti hanno accompagnato il percorso di una classe molto bella e motivata che ha prodotto degli elaborati sui temi trattati. Compariranno articoli firmati e altri in anonimato, per rispettare le sensibilità individuali. Sono comunque tutti componimenti di ragazze e ragazzi di 17 e 18 anni. Parla bene! vuole dare voce alla Generazione Z che ha già le sue idee ben precise in merito alle cose e ha tanto da insegnare a chi si prende il tempo per ascoltarla.