
Intimità

di Carmen Vicinanza
Intimità è guardarsi allo specchio.
Intimità è la manina di Alice che cerca la mia faccia nel sonno o quando mezza addormentata mi dice che ho il profumo della sua mamma.
Intimità era quando andava via la luce e la nonna ci raccontava storie antiche e spaventose che ci facevano stringere vicini vicini.
Intimità è il ricordarsi le filastrocche dell’infanzia.
Intima era la parola segreta che avevamo inventato tra fratelli.
Intimità era quando ci coprivamo a vicenda per le marachelle fatte.
Intimità era quando ci imponevano il sonnellino pomeridiano nella casa al mare e noi sghignazzavamo tutto il tempo senza mai riuscire ad addormentarci.
Intimità è la scoperta del corpo.
Intimità è condividere il letto.
Intimità è un abbraccio.
Intimità è l’odore della tua casa quando ci entri, soprattutto al ritorno da un viaggio.
Intimità è la mano che ti cerca tra la folla per non perderti.
Intimità è ritrovare le riviste e i monili di quando eri adolescente, rimasti dimenticati negli anni nella casa al mare o in quella dei tuoi genitori.
Intimità è il diario su cui annotavi i tuoi segreti.
Intimità è ritrovare gli amici dopo vent’anni e avere la sensazione che nulla sia cambiato.
Intimità è il piccolo Felice che cerca il mio abbraccio mentre guarda la partita reiterando quel bisogno di contatto e coccole che da sempre abbiamo avuto.
Intimità è piangere insieme.
Intimità è piangere da soli.
Intimità è ricordarsi di quando si era in braccio alla mamma.
Intimità è mio padre che mi legge una lettera scritta a otto anni a suo zio, ritrovata in vecchio libro. E mentre la legge le lacrime roteano nei miei e nei suoi occhi.
Intimità è quando Lia ti racconta di sé a bassa voce, isolandoti dal gruppone delle donne al quale state partecipando.
Intimità è il circolo delle donne dai 15 ai 70 anni che facciamo sulla stessa spiaggia, nello stesso mare da oltre vent’anni.
Intimità è stare sul divano con le amiche di sempre a ricordare i flirt che abbiamo avuto nelle nostre vacanze negli anni ’90 e spiare come sono diventati sui social.
Intimità è reggere la fronte di chi sta vomitando. Che sia per una febbre, per una sbronza, o per la chemioterapia.
Intimità è tua sorella che ti mette la pala nel letto d’ospedale dopo l’operazione perché non riesci ancora ad alzarti.
Intimità è tua madre che dorme accovacciata nel letto d’ospedale accanto a te.
Intimità è cucinare insieme.
Intimità è sparlare insieme.
Intimo è leggere un libro.
Intimità è raccontarsi.
Intimo è baciarsi sulle labbra.
Intimità è capirsi con lo sguardo, senza il bisogno di parlare.
Intimità è mettersi il cibo in bocca.
L’intimità è fatta di attimi, di odori, di suoni, di tatto, di visioni, di parole. Avviene e non si racconta, se ne riporta il ricordo.
L’intimità è la verità, bella o brutta che sia.
Carmen Vicinanza, ha il karma dell’essere nata scorpione, peggiorato dal leone. Ama leggere, scrivere, viaggiare, conoscere, contestare, criticare, chiacchierare, sedere sul divano a guardare sitcom, mangiare, odorare, gustare, restare sorpresa, lasciare le cose incomplete. Trova che nell’esistenza terrena ci sia troppo poco tempo per fare queste cose, ma prova comunque a farle tutte, senza particolare fretta…