
Breve dislessia onirico-sentimentale (da “Dis-lessico familiare”)

di Fabiana Fazio
<<Guardare in cielo le stelle carenti
Scadere dal cuore e farsi male
Risvegliare l’estinto materno
Usare sempre frasi sfatte
Rompere le rughe
Barare in aria
Regalare bene l’orologio
che tanto sogna l’ora sbagliata
Trovare la narice quadrata di bue
Cercarla in un pozzo senza tondo
dalle acque semidentate nel tempo
Recare un avo in un pagliaio
Fendere una mano
tanto il tempo arguisce ogni ferita
e poi urlare ai quattro lenti
di correre correre correre
a gambe velate
Ma ho la vista abbinata
un palato farinato
e non bevo un lampo dal mio naso
A volte basterebbe un orecchio ben anellato
o un liuto infallibile
per essere felci nella vite
…E bere lino fino a imbracarsi
e salare la montagna
e poi, avvitati su…
Far tenere il respiro,
per non perdersi troppo sul serio,
e sprofondare nelle sabbie nobili
e lì trovare il principe assurdo
da cibare
(Siamo solo un tombino nell’Universo, in fondo)
“Sartù e la tavola rotonda”
… Ma ora, non trainiamo conclusioni affettate
e partiamo…
Senza coltre d’identità
Sarò la tua musa esploratrice
contro ogni esclusione termica…
Stavolta
Non riusciremo a metterci in saldo.
Che rullino i tamburi
Che si crei un momento di sostanza
Guarda là…
Che Bella! È l’Uva Piena!>>
Ferisce qui
il mio breve componimento patetico.
Fabiana Fazio ‘spirante attrice che ama raggiungere le mete che non insegue. Su suggerimento del medico, parla solo quando certa di non avere nulla da dire. Attualmente dispersa in un bicchiere d’acqua si manda giù a piccoli sorsi