
Anna Chiara Iannone

Anna Chiara, con o senza spazio.
Dipende da quanto fiato riuscite a tirar fuori nel chiamarmi per nome. Irpina nell’animo, napoletana d’adozione, al mondo in un tiepido primo luglio del 1982 in quel di Battipaglia, mentre Paolo Rossi giocava in calzoncini e mia madre cercava di tenermi al riparo da urla di tifosi molesti.
Ho studiato al Liceo Classico, e mi sono laureata in Lingue e Letterature straniere, seguendo un passaggio che consideravo coerente dalle lingue morte a quelle vive, per poi passare ad altre forme di comunicazione non verbale, nello studio del Web Design e della Grafica Pubblicitaria.
Sono una graphic designer, lavoro nel mondo della comunicazione e sguazzo nel mare del web. Lavoro per rendere il mondo più bello, almeno esteticamente, perché per il resto mi sto ancora attrezzando.
Geneticamente pigra, iperattiva a fasi altalenanti. Mi interessano la grafica, l’illustrazione e la comunicazione politica, e nutro una passione smodata per i caratteri tipografici.
Attualmente impegnata con la software house Kelyon, in cui mi occupo di User Interaction Design, ho lavorato alla campagna per i 50 anni del marchio Kimbo, per il Partito Democratico e la Cgil, e con l’agenzia di comunicazione Adversa.
Non prevedo il futuro, più che altro cerco di disegnarne uno quando mi viene chiesto.
Niente altro da dire in una biografia: da vivi è difficile parlare tanto bene di se stessi.